René Lalique e le Baccanti
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La storia di René Lalique nel mondo dell’arte e della creatività inizia nel 1885 quando, dopo la morte del padre, egli decide di intraprendere una strada verso il sapere artigiano dal gioielliere Louis Aucoc. I suoi studi nel mondo della gioielleria e delle arti lo portarono in Inghilterra per poi stabilire un suo business pochi anni dopo a Parigi.
René Lalique si avvicinò gradualmente al mondo dell’oggettistica e del vetro a partire dai primi anni del ‘900 diventando con il tempo uno dei principali esponenti dell’Art Déco. Lalique aprì dunque una fabbrica in Alsace, luogo di grande tradizione nella lavorazione del vetro.
La carriera di Lalique fu un crescendo fino alla seconda metà degli anni ’20 quando prese parte alla esposizione International Exposition of Modern Industrial and Decorative Arts a Parigi (1925) come artigiano del vetro e rappresentante del movimento Art Déco.
Di quest’ultima corrente egli fu uno dei principali esponenti specialmente nel mondo del design giungendo alla creazione di uniche opere d’arte.
Tra queste un’eccezionale importanza e fama spetta al Vaso “Baccanthes” lanciato per la prima volta nel 1927 ed oggi riproposto in una nuova versione dall’azienda Lalique.
Con il periodo dell’Art Déco l’intera società e quindi anche le correnti artistiche vogliono andare oltre gli anni bui della Prima Guerra Mondiale e soprattutto la nuova borghesia desidera fortemente dedicarsi al bello, alla mondanità e al lusso. Lo stile che va formandosi si basa essenzialmente su forme lineari, simmetriche e geometriche che trovano forte ispirazione nella cultura dell’antica Grecia.
Al tempo, opera scultorea delle Bacchantes rappresentava perfettamente la corrente artistica dell’Art Déco riprendendo sia la tradizione greca con il mito, la scultura e le forme dei vasi dei periodi geometrici ed arcaici; sia l’importanza e la centralità del movimento dei corpi che nel mondo artistico primeggiavano come ad esempio nelle correnti futuristiche e cubistiche. Lalique riprendeva la tradizione ma dando voce ad una originalità artistica, poggiandosi sul disegno e sull’unicità della lavorazione. Attraverso queste colonne portanti della sua arte egli arrivò a dimostrare la possibilità di fare combaciare l’arte con l’industria, avendo alla base di questa unione un forte rispetto per la qualità.
Andando ad osservare il Vaso delle Baccanti possiamo immediatamente notare un gruppo di Donne che danzano una accanto all’altra. Come ci suggerisce il nome del vaso, la rappresentazione fa riferimento alla Tragedia Greca di Euripide, le Baccanti. Il dio Dioniso, anche detto Bacco, per dimostrare la sua natura divina, in quanto figlio di Zeus, a tutti gli abitanti di Tebe, induce un germe di follia in tutte le donne tebane che fuggono sul monte Citerone a celebrare riti in onore di Bacco stesso. Proprio questo frammento della tragedia viene rappresentato da René Lalique nella sua opera, offrendole un’ineguagliabile bellezza, splendore e sensualità. La loro passione e le loro curve voluttuose rendono questo vaso di una eccezionale unicità.
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